giovedì 29 gennaio 2009

Debian e KDE4.2

Il KDE (K Desktop Environment) è un sistema integrato per ambienti *nix/Linux per la gestione del desktop dalle finestre in cui vengono eseguiti i programmi, alla configurazione del sistema, fino alla suite per l'office. Partendo dalla versione 2, KDE è stato uno dei fattori del discreto successo di Linux e dell'open source in ambito desktop. Con la versione 3, KDE si è rivelato un fattore trainante proponendo un desktop colorato, originale e pieno di funzionalità. Poi il passo quasi falso del KDE4: tante promesse di cui poche mantenute al primo rilascio prematuro avvenuto un anno fa. Promesse poi rilanciate continuamente e rimandate alla successiva revisione. Ciò ha creato un clima di aspettativa negli utenti che hanno atteso speranzosi l'attuale revisione 4.2 e dopo appena un giorno dal rilascio ufficiale, Debian ha messo a disposizione nel repository experimental il nuovo KDE. Il che dimostra come anche in Debian, detta affettuosamente "culo di piombo", ci fosse una certa eccitazione.
Non da meno, ho colto l'occasione e ho deciso di provare per la terza volta il nuovo ramo di sviluppo del KDE, sperando in decisivi miglioramenti: francamente ero rimasto un bel po' deluso in precedenza. Parte della delusione erano la lentezza del sistema su operazione elementari. Bastava il ridimensionamento delle finestre e lo spostamento delle applet sul desktop per sdraiare la CPU. Per onestà va detto che non era un difetto del tutto imputabile a KDE, ma ai driver di Nvidia. In quelle condizioni si dovevano disabilitare tutti gli effetti grafici che necessitavano della accelerazione 3D della scheda video. Un altra componente della delusione erano l'assenza di applicazioni fondamentali e una certa instabilità di quelle appena portate: Amarok andava in crash di continuo, per fare un esempio. Non sono stato l'unico a percepire questi problemi, visto che molti si sono astenuti dal migrare a KDE4 un anno fa[1].
Le cose stanno migliorando nettamente. I problemi correlati alle prestazioni video sono stati risolti da Nvidia coll'ultimo rilascio dei suoi driver, e da KDE che si configura automaticamente per assecondare le effettive capacità del computer. Ora tutti i famosi eyecandies mutuati da compiz possono essere esibiti a piacimento e senza appesantire il sistema eccessivamente.
Passi in avanti sono stati fatti verso l'usabilità. Avevo già notato in precedenza come KDE4 si fosse avvicinato a GNOME e a MacOSX, allontanandosi dal paragone con Windows, e avesse cercato di ottenere un sistema semplice ed "amichevole". La direzione è stata mantenuta. Dolphin, il sostituto di Konqueror come file browser è decisamente prossimo per idee e funzionamento a Nautilus di GNOME. Konsole è un altro programma che ormai è la copia di gnome-terminal. Mi farà rimpiangere un po' il suo predecessore con molte più opzioni. Il nuovo Systemsettings che si occupa del settaggio di sistema e che ha mandato in pensione l'onnipotente e complesso kcontrol, lascia poche cose da configurare e sempre in modo molto intuitivo. Per quel poco che mi ricordo del Mac OSX, il Systemsettings sembra proprio preso da lì. Detto questo, pare che il gruppo KDE, nonostante i complimenti ricevuti da Linus Torvalds, proprio a riguardo della possibilità di configurare a piacimento ogni minimo dettaglio, ha deciso che KDE4 doveva essere facile[2].
Con questa revisione ho avuto la piacevole sorpresa del ritorno di Konqueror nelle vesti più di browser web che di file manager. Anche grazie allo sviluppo in casa Apple di KHTML, Konqueror è in grado di aggiudicarsi un bel 85/100 di punteggio nel test di acid3. Attualmente il miglior punteggio per un browser su Linux (no, Vista con il suo IE neanche si avvicina a valori di 20/100). Altro gradito ritorno è Amarok che non va più in crash ai ritmi precedenti, d'altra parte è stato notevolmente semplificato nelle funzionalità offerte.
Arriviamo ai punti dolenti. Mancano ancora all'appello applicazioni importanti del calibro di K3b (il programma più completo per la masterizzazione CD/DVD), Kile (frontend per LaTex), Kmid per chi aveva voglia di un po' di karaoke, e i frontend per Network-Manager e Beagle. Queste assenze, mi hanno costretto a lasciare qualche pezzetto di KDE3 in giro. Kpackage, il gestore di installazione e di rimozione dei pacchetti software non ne vuole sapere di funzionare. Ma il difetto più grave, da quello che ho letto in altri blog, è che lo sviluppo del desktop semantico in KDE ha subito una battuta d'arresto. Notizia che ridimensiona ulteriormente questo KDE 4.2 e ci lascia di nuovo in attesa della prossima revisione. Fatto sta che lo sto usando felicemente già da ora e davvero non invidio né gli utenti Apple né tanto meno quelli Winodws.

Per chi volesse installarlo in Debian non resta che seguire questi passi. Ho perso un po' di tempo a configurare Kontact e gli altri programmi di Personal Information Management, ma basta copiare i relativi file da ~/.kde/ a ~/.kde4/. Per esempio, tutte le note di Knotes sono in ~/.kde/share/apps/knotes, mentre la configurazione di kmail è in ~/.kde/share/apps/kmail. Il meno ovvio di tutti è dove kaddressbook mantiene i vostri contatti: essi sono in ~/.kde/share/apps/kabc.





[1]Anche in KDE avevano capito un po' l'andazzo e la scritta "don't look back!" che invitava ad installare il nuovo KDE4 a discapito del "vecchio" KDE3, è stata cancellata dalla home page.
[2] E Torvalds ha voltato le spalle a KDE. I dettagli si possono trovare qui.

martedì 27 gennaio 2009

Via quel crocefisso dalla parete!

Tra le cose che leggo quotidianamente mi sono imbattuto in questo interessante articolo, scritto da un professore belga, dedicato al conflitto tra razionalità e fede. La mia opinione spicciola è che questo conflitto non cesserà fin quando esisterà gente che è disposta a rivolgersi ad una guaritrice, alle preghiere e agli "uomini forti". Dovunque lo spirito critico è stato abolito non c'è speranza di vittoria. Un individuo razionale ha una capacità limitata di convincere un credente, perché il credente ha un'arma definitiva: la fede stessa. I tentativi di persuaderlo con argomenti razionali, sono le prove del fuoco della sua fede. Più sente forte il pericolo di qualcosa che la intacchi, più si opporrà e si chiuderà in sé stesso. Nel difendersi, l'interlocutore assumerà le sembianze del diavolo in persona. La conclusione è che è pressoché futile discutere con loro. Si tratta di una pretesa grosso modo sbagliata. Nello stesso articolo si può trovare un'altra pretesa che ha un sapore d'Utopia, ed è presente spesso nei discorsi di sinistra. Cito dal suddetto articolo:

"The left should not aim at some sort of official atheism, of course, but it should demand that religion be a private matter, namely that it be totally kept out of public life, in particular of political discourse"
trad:
"La sinistra non dovrebbe puntare ad una sorta di ateismo ufficiale, ovviamente, ma dovrebbe richiedere che la religione sia materia privata, principalmente che sia totalmente tenuta lontana dalla vita pubblica, in particolare dal discorso politico". (corsivo mio)

Sembra un bel principio, ma in realtà è completamente scollegato dalla natura umana. Non temete, non sto per sostenere che la spiritualità è un bisogno intrinseco dell'uomo. Me ne guardo bene. È nella natura umana il bisogno di aggregarsi, di fare corpo. Le persone che vivono come importante una qualsiasi dimensione interiore, dalla passione per il gioco degli scacchi a quella per le mostre dei pittori del '300, tendono ad aggregarsi per condividere. Di quante associazioni dal nome strampalato o dagli obiettivi risibili potete fare l'elenco o dire di esserne parte? Sembra sensato richiedere che la passione per gli scacchi sia materia privata e tenuta lontana dal discorso politico, anche se finora nessuno ha mai sentito parlare di leggi fatte sulla base della regola dell'arrocco. Se non succede è per due ragioni principali. La prima è la scala di interessi/bisogni. Ci sono un sacco di cose più importanti degli scacchi per ogni singolo scacchista tali che nessuno di loro troverebbe conveniente muoversi solo su quel piano. Ciò vanifica la portata ideologica di un circolo di scacchisti. La seconda è la grandezza del gruppo. Un gruppo piccolo non ha praticamente alcuna forza. Quando i gruppi hanno assunto una dimensione e una forza sufficiente, allora è il momento di muoversi all'attacco dei gruppi rivali. Il successo della religione sta proprio nella capacità di costituire un pensiero forte: valori, regole di vita, dogmi; e di fare un sacco di adepti. C'è poi l'opportunismo: spesso si desidera far parte di un gruppo religioso unicamente per la forza stessa che si riceve da esso[1]. Per questo quasi tutti i principali rivali delle religioni sono altre religioni. Allora non è possibile escludere la formazione di un polo d'aggregazione ed è sbagliato chiedere che la religione non faccia parte del discorso politico (forse più una supplica da perdente, visto lo svantaggio), perché è come chiedere che una qualsiasi componente del pensiero e del modo d'essere delle persone sia esclusa a priori. A questo punto gli atei, gli agnostici e i semplici laici riconoscono e temono questo potere e formulano questa richiesta basata sui principi suddetti senza rendersi conto che contrappongono un "valore", la laicità, ad un altro "valore", la fede. Non potendo convincere la controparte della supremazia del primo sul secondo, lo scontro si vince attraverso i numeri. Chi ha più sostenitori vince. In questo caso ha vinto la religione, ma mettetevi l'animo in pace perché se non ci fosse, altri tipi di interessi catalizzerebbero le persone e produrrebbero altri raggruppamenti. L'Italia, in assenza di religione cattolica, potrebbe benissimo essere una repubblica fondata sul calcio.
A mio modo di vedere, l'unico modo realistico di perseguire l'obbiettivo di laicizzare la società è quello di presentare dei risultati migliori. Il resto, tipo le appassionanti polemiche scienza-fede, le lotte per l'eutanasia e i matrimoni gay, produce solo un sacco di confusione e ottiene effetti opposti. La scienza e il progresso sono cavalli di battaglia ottimi per lo scopo. Con essi si può dimostrare che ha più senso rivolgersi alla medicina, alla meteorologia, all'ingegneria, all'agronomia piuttosto che alla preghiera. Il tempo maturerà i risultati. Una società, un gruppo o una singola persona che rimane ancorata a valori privi di rapporto con la realtà, finirà sicuramente per trovarsi svantaggiata rispetto alle altre. Potrà essere molto forte internamente, ma estremamente fragile nel confronto con l'esterno. Una volta che la gente avrà sperimentato questa asimmetria, non ci metterà molto a capire cosa deve cambiare. E lo cambierà[2].

[1] Qualcuno potrebbe dirmi sull'esempio dell'Italia che essendo la religione cattolica molto diffusa, ciò equivale a nessun potere. Il potere è ridotto a particella. L'esperienza dimostra invece che si ottengono appoggi anche ad essere relativamente in basso nella gerarchia, per esempio nelle scuole private e pubbliche, nelle ONLUS e nelle ONG.
[2] Per la medesima ragione una gerarchia ecclesiastica appena avveduta non cercherà mai di bloccare effettivamente la scienza e il progresso, perché significherebbe segare il ramo su cui si è seduti. La Chiesa Cattolica è un esempio di discreta avvedutezza, le varie congreghe cristiane americane no.

mercoledì 21 gennaio 2009

Installare Debian Sid amd64 su Acer Aspire 5920G

Linux è buono per svariate ragioni: è stabile, è parsimonioso, è open source, è fico. Lo sappiamo tutti. Ma Linux ha anche una speciale attrattiva per i blogger: garantisce un certo numero di argomenti minimi di cui parlare. Dato che il mio blog, al secondo post già langue, devo ricorrere a questa arma segreta. Spero che serva anche a riempire il blog di niubbi che hanno installato Ubuntu e vogliono vederlo funzionare magicamente con i miei poteri ESP[1]. I niubbi fanno sugo e leggeranno anche i miei altri insignificanti post. Siete i benvenuti, niubbi!
Specifico che quello che sto per scrivere riguarda cose che ho fatto sul mio laptop da Aprile 2007 in poi. Non sono un vecchio rincoglionito, ma la memoria potrebbe fare qualche brutto scherzo, soprattuto a voi! ;-).
Lo scopo di questa guida è di aiutarvi ad ottenere un sistema dual boot Windows - Debian/GNU/Linux amd64, anche se io presumo di non avere a che fare con degli utenti alle primissime armi. Se avete scelto Debian non potete proprio esserlo. Nelle mie intenzioni ci sarà spazio per trattare la configurazione del kernel per chi vuole ricompilarselo a manina, come configurare X, installazione dei driver nvidia, far funzionare quel porc... del WiFi, installare qualche applicazione a 32bit proprietaria, ecc...

La scelta dell'architettura: i386 o amd64?
Il vostro laptop, se dotato di processore Intel Core 2 Duo, è in linea di massima capace di funzionare come un classico i386 a 32 bit oppure come un x86_64, ovvero con le varie estensioni a 64bit introdotte da AMD e copiate da Intel da qualche anno. La cosa di per sé richiede un minimo di attenzione dato che la differenza sembra irrilevante al neofita, ma potrebbe essere importante rispetto all'uso che volete fare del computer e dalle grane che volete avere (sic!).
Da un punto di vista strettamente open source, la disponibilità di software è praticamente la stessa per i due tipi di architettura. Purtroppo non di solo open source si vive e non tutti i programmi proprietari che le aziende hanno di malavoglia distribuito in versione Linux a 32bit sono disponibili anche a 64bit. Skype è un esempio. Flash (si legge Fals) di Adobe è un altro (ma le cose stanno migliorando)[2]. D'altro canto, l'architettura a 64bit offre alcuni vantaggi in campo della computazione pura, cioè laddove il processore deve elaborare numeri grandi, e nella gestione della memoria rompendo il limite dei 4GB che grava su i sistemi a 32bit[3]. I benchmark che ho svolto prima e dopo aver installato la versione amd64 di Debian, hanno dimostrato che il sistema guadagna in velocità anche se la memoria RAM occupata aumenta leggermente.
In conclusione se volete un sistema che non abbia limiti nell'esecuzione di software a 32 bit proprietario, vi consiglio di installare Debian i386. Se avete 4 o più GB di RAM, vi piacciono le prestazioni e i problemi con l'installazione di software non ancora portato a 64bit, amd64 fa per voi e benvenuti nel mio mondo! Sul lungo termine sarete ripagati visto che l'immediato futuro è a 64bit.

Scaricare l'immagine ISO di Debian appropriate
Dato che non siamo interessati alla release stabile, anzi vogliamo arrivare al sistema Unstable o Sid che dir si voglia, sarà meglio partire con la release Testing[4]. Seguite il link:

http://cdimage.debian.org/cdimage/weekly-builds/

e scaricate almeno il primo CD della vostra Debian i386/amd64. I minimalisti che sanno ciò che fanno possono scaricarsi le versioni "business card" e netinst, ma non hanno bisogno del mio aiuto.
Ora dovete masterizzare un CD con quell'immagine ISO. Avrete sicuramente una versione "express" di un qualche programma di masterizzazione sotto Windows Vista. Usatela.

Partizionare l'HD
Questa è la fase in cui se fate danni sono cazzi vostri! Io non voglio responsabilità, piuttosto tenetevi il vostro Vista!
Innanzitutto vi ricordo che Acer, molto carinamente, non distribuisce DVD di recupero per Windows. Ve li dovete fare da soli dopo il primo avvio del PC procurandovi almeno un paio di DVD vergini. Siccome io mi sono gettato nell'installazione di Debian senza fare i suddetti DVD di ripristino, Vista ha subito una bella piallatina. Nessun rimpianto, giuro, ma voi non siete me. Se è già un po' che usate il portatile, avrete sicuramente dei dati da salvaguardare. La parolina magica è: backup!
Per partizionare l'HD dovete avviare il PC usando il CD di Debian e sperare che il programma di partizionamento automatico abbia fatto dei progressi, visto che si è reso responsabile ad Aprile 2007 dell'obliterazione di Vista. Se non volete sperimentare quel dolce addio a vostra volta, si può usare una Ubuntu per questa operazione triviale ;-). So che la soluzione è poco elegante, ma Debian sulle release non ufficiali, tipo la Testing, non mette la massima cura quindi capita che le cose vadano storte. Molto storte. Al contrario Ubuntu, che è destinata agli utenti di primo pelo, sta molto più attenta. Il mio consiglio è di usare Ubuntu per partizionare l'HD e poi tradirla installando Debian! Ahahah!
Il mio HD è stato partizionato come segue:
sda1 25-30GB per Windows XP/Vista ntfs (non formattate! Lasciatelo così. Dovete solo dimagrire la sua partizione)
sda2 15-20GB per / (il sistema) ext3 partizione primaria
sda3 5-10GB per la /home ext3 partizione primaria
sda5 3-6GB per la swap partizione logica
sda6 tutto-il-resto per dati da avere accessibili tra i due sistemi (film, mp3, pdf, ecc...) fat32 o ext3 [5]
sda7 25-30GB ntfs partizione logica per i dati di recupero di Vista
Voi non dovete necessariamente partizionare come me, ci sono tizi la fuori che usano partizioni a sé stanti per /var, /bin, /usr/bin con filesystem differenti a seconda delle performance e della stabilità (es.: reiserfs, xfs), ma è abbastanza complicato. Ritengo che tenere la /home in una partizione tutta sua sia la mossa migliore che potete fare. Avrete il vantaggio che i vostri dati saranno più al sicuro e se vorrete cambiare distribuzione, basterà installarla sopra la partizione / di Debian. Al che sarà sufficiente aggiungervi tra gli utenti e modificare i permessi in /home/nome_utente per riavere tutti i vostri dati.

Installare Debian

Se avete deciso di avviare la procedura di partizionamento con Debian dovreste essere già a questo punto, per gli altri i passaggi sono i seguenti. Modificare il BIOS (premere F2 alla comparsa della schermata) affinché avvii per primo il lettore/masterizzatore DVD. Salvare e uscire premendo F10 e invio. Inserire il CD/DVD numero 1 di installazione Debian ed attendere che si avvii l'installazione. Vi troverete di fronte alla schermata con varie opzioni, scegliere Installer grafico.
Debian vi porrà alcune domande a cui è facile rispondere. Procedete passo passo (lingua, tastiera ecc...). Ad un certo punto vi chiederà come accedere alla rete e individuerà la scheda Wireless. Vi chiederà un dispositivo removibile su cui sia presente il firmware per iwl3945. Saltate oltre perché il riconoscimento automatico della rete non mi ha funzionato e tanto ora non è necessario. Se avete un dispositivo WiFi diverso dal mio, potete provare a farlo funzionare, ma dovete tenere a disposizione una memoria USB con dentro il firmware distribuito da Intel. Debian è graniticamente contro il software proprietario e non distribuisce nel CD 1 tali componenti binari. Andate qui per scaricare i file,
http://www.intellinuxwireless.org/?n=downloads
scompattateli e copiateli nella memoria USB. Debian li troverà da sola al momento giusto. A tutti coloro che vogliono evitare i problemi correlati al WiFi, consiglio l'uso di un cavo ethernet da attaccare al vostro modem direttamente. Se avete un modem ADSL senza porte ethernet, vi dovete arrangiare. Il wireless lo faremo funzionare più avanti.
Procedete con il partizionamento manuale se non l'avete già fatto e quindi designate i target per l'installazione. A questo punto il sistema base dovrebbe essere pronto per essere copiato sull'hard disk. Fatelo.
Quando vi chiederà che bootloader installare nel sistema e dove scegliete GRUB e il MBR (cioè /dev/sda)

Riavvio e inizio dell'upgrade
Una volta installato il sistema Debian si riavvierà, vi chiederà altri parametri, password di root, il nome di un utente e così via. Una volta fatto tutto avrete un sistema essenziale Testing. È quasi ora di passare ad Unstable :-), ma prima di tutto dimostrate di essere dei pigri e abilitate l'autocompletion di bash per semplificarvi la vita. Editate il file /etc/bash.bashrc in modo che alla fine siano tolti i commenti (#) dalla parte dello script apposita. C'è scritto, leggete. Salvate e uscite. Scrivete bash invio in console, così l'autocompletion dovrebbe essere caricata. D'ora in poi premendo due volte il tasto TAB mentre digitate un comando in console, vi compariranno le possibili opzioni per completare il comando o il comando verrà autocompletato se vi è una sola opzione.

Da root editate il file /etc/apt/source.list e fate in modo che contenga queste linee:

#testing
deb http://mi.mirror.garr.it/mirrors/debian/ testing main contrib non-free

#unstable
deb http://mi.mirror.garr.it/mirrors/debian/ unstable main contrib non-free

#experimental
deb http://ftp.it.debian.org/debian/ experimental main contrib non-free

#multimedia packages
deb http://mi.mirror.garr.it/mirrors/debian-multimedia unstable main

Salvate e chiudete il file

Aprite il file apt.conf (se non c'è createlo)
e scrivete:
APT::Default-Release "unstable";

Salvate e chiudete.
A questo punto dovete essere certi di avere la connessione funzionante con cavo ethernet e mandare questo comando da root:

apt-get update

il sistema scaricherà gli indici dei pacchetti in Testing e Unstable[6].
Una volta fatto scrivete:

apt-get dist-upgrade

Tra poco avrete una Debian Unstable. Fatto?! Avete spalmato il Vinavil sullo schermo? Bene, procedete con l'installazione di pacchetti più fondamentali.

Liberarsi dal login come root
In un sistema Linux la separazione tra account dell'amministratore e utenti normali è alla base di tanta sicurezza in più rispetto ai sistemi Windows (fino a ME per essere onesti). Quando si sta agendo pesantemente sul sistema, loggarsi come root e digitare la password può essere una noia e un rischio di fare qualche casino. Ubuntu ha risolto il problema con l'ampio uso di sudo. Perché non avere un comportamento analogo in Debian? Allora editate con visudo il file /etc/sudoers.

# Uncomment to allow members of group sudo to not need a password
%sudo ALL=NOPASSWD: ALL

Mi sembra chiaro: da questo momento tutti gli appartenenti al gruppo sudo potranno installare software e modificare i file in /etc/ semplicemente anteponendo sudo al comando privilegiato. Potete iniziare fin da ora.

Installare un kernel recente
È ora di installare un kernel che sia recente con i suoi headers:

apt-get install linux-image-2.6.XX-X-amd64 linux-headers-2.6.XX-X-amd64

dove XX sono numeri che potrete vedere listati se premete TAB due volte. Installate gli headers dello stesso kernel che avete scelto. Controllate che il bootloader (GRUB se mi avete dato retta) abbia aggiunto le voci corrispondenti al kernel installato al proprio menu di avvio (/boot/grub/menu.lst). Se volete potete riavviare il PC con il nuovo kernel[7].

Driver video NVIDIA
Per compilare i driver non inclusi nel kernel alla Debian "way of life", installate module-assistant.

apt-get install module-assistant

Installate e compilate i driver video NVIDIA per il vostro kernel

apt-get -t experimental install nvidia-kernel-source (installerà una versione recente dei driver NVIDIA che supporti le schede della serie 8 e 9 es.: Geforce 8600 GS)

dopo di che

m-a a-i nvidia -l 2.6.XX-X-adm64

dove XX sono gli stessi numeri che compaiono nel vostro kernel.
A questo punto è possibile installare anche gli altri componenti per avere l'accelerazione 3D.

apt-get -t experimental install nvidia-kernel-common nvidia-glx nvidia-settings nvidia-glx-ia32 (per i giochi 3D a 32 bit tipo Quake)

Ambiente desktop GNOME o KDE
Personalmente preferisco KDE e grazie al CD di installazione dovreste avere almeno GNOME. Se così non fosse, siete senza interfaccia grafica ed è ora di rimediare:

apt-get install kde kdm

oppure

apt-get install gnome gdm

Installate almeno un gestore di login: kdm o gdm.
Se sapete quello che fate e non volete tutto KDE o tutto GNOME, potete scegliere anche i singoli metapacchetti tipo kde-multimedia, kde-graphics, gnome-desktop-environment. Fatti vostri.

Configurazione di X
Aprite il file /etc/X11/xorg.conf ed editate la sezione device in modo che alla voce Driver ci sia scritto nvidia.
Questo è la sezione corrispondente del mio file. Alcune opzioni sono avanzate, quindi non usatele ciecamente.

Section "Device"
Identifier "nVidia Corporation GeForce 8600M GS"
Driver "nvidia"
Option "DynamicTwinView" "0"
Option "AddARGBVisuals" "True"
Option "AddARGBGLXVisuals" "True"
Option "PixmapCacheSize" "1000000"
Option "Coolbits" "False"
Option "BackingStore" "True"
Option "OnDemandVBlankInterrupts" "True"
EndSection

Riavviate il sistema e dovreste avere un login grafico preceduto dal logo Nvidia. Ah, è il caso di notare che l'opzione "Coolbits" è impostata su False. Questa opzione, quando è impostata su True consente l'overclocking della scheda. Ora, se non siete deficienti, voi non overclockerete mai e poi mai una scheda che è nata male e può rovinarsi se si surriscalda. Leggete qui per maggiori dettagli. Io vi ho avvisato.

WiFi e networkmanager
È giunto il momento di tagliare il cordone ombelicale con il modem ADSL. Installate il firmware per la vostra scheda wireless e network-manager.

apt-get install firmware-iwlwifi

Se l'installazione è andata a buon fine scrivendo in console:

ifconfig wlan0 up

Dovrebbe accendersi il beneamato LED arancione sul bottone WiFi. Eventualmente provate a pigiarlo.
A questo punto è il momento di usare un programma che ci semplifichi la vita al momento della connesione.

apt-get -t experimental install network-manager network-manager-kde network-manager-gnome

Network manager 0.7 va decisamente meglio della versione precedente, per questo la preferisco anche se si trova in experimental. Configurate la rete usando knetworkmanager o nm-applet. Impostate i paramentri per la connessione, eventuale criptazione (WEP, WAP) tramite l'interfaccia grafica. Dovrebbe essere semplice.
Un tool alternativo a network-manager è wicd, ma non ho avuto un'esperienza piacevole con esso: la scheda rimaneva disattivata. Nel caso siate interessati ad usare sempre il WiFi potete imporre che la scheda sia attiva di default. Allo scopo create il file /etc/modprobe.d/iwl3945 e scrivete la seguente linea all'interno:

options iwl3945 disable=0


Risoluzione dei problemi con il WiFi:

Il led non si accende
Capita che il LED non si accenda nemmeno pigiando il tasto e questo indica che la scheda è spenta. A quanto pare il problema è di come il bottone si interfaccia alla scheda WiFi. Il bottone viene interpretato in Linux come un bottone hardware cioè in grado di spegnere e accendere la scheda direttamente, mentre potrebbe essere un bottone software, cioè un tasto in grado solo di comunicare con un programma che manda segnali al driver di spegnersi e accendersi. Quando succede che il LED rimane spento, bisogna utilizzare uno di questi "work-around":
  1. Spingere il tasto WiFi una volta sola.
    Andare quindi con il cursore sopra l'icona di knetworkmanager nella systray e cliccare con il tasto destro. Scegliere
    Deactivate Connection -> Disable Wireless.
    Ripetere l'operazione con il tasto destro su knetworkmanager e scegliere
    Deactivate Connection -> Enable Wireless
  2. Rimuovere il modulo iwl3945 e ricaricarlo. Da root digitate:
    modprobe -r iwl3945 e modprobe iwl3945
  3. Stoppare network-manager /etc/init.d/network-manager stop
    Rimuovere il modulo iwl3945 e ricaricarlo.
    Mandare il comando ifconfig wlan0 up.
    Riattivare network-manager /etc/init.d/network-manager start
Non vede l'access point
Se lanciate il comando:

iwlist wlan0 scan

La scheda vi dovrebbe rispondere con la lista degli access point disponibili. Se invece vi rimanda una risposta così:

wlan0 No scan results

forse il vostro access point è settato su canali oltre il decimo (10) mentre la vostra scheda considera proibiti quei canali. Questo dipende dalla legislazione dei vari Paesi riguardo l'uso delle frequenze radio. Per risolvere, create un file in /etc/modprobe.d/cfg80211 che contenga la seguente linea:

options cfg80211 ieee80211_regdom=EU

Riavviate il PC e verificate che ora tutto funzioni.

Web Camera
Il driver è già incluso nei kernel più recenti. Installate cheese.

apt-get install cheese

Lanciate cheese e se tutto va bene dovrebbe accendesi il LED verde accanto alla telecamera. La vostra brutta faccia dovrebbe essere attualmente sullo schermo.

Bluetooth integrato

Ehehehe. Il mio modello ha solo il tasto ma non la mini scheda BT interna... vogliono più di 100€ per il pezzo. Sono pazzi! Ho comprato un mini-dongle BT USB della Trust, spesa sotto i 10€ e ha funzionato da subito. Per accedere ai dispositivi BT e loro servizi installate i pacchetti kdebluetooth e/o gnome-bluetooth il resto dovrebbe essere automaticamente installato come dipendenza. Nel caso aveste il BT integrato, il kernel dovrebbe già avere i moduli caricati in automatico, vi resta solo da installare le suddette applicazioni.


[1] Se mi pagate ci potrei pure ripensare.
[2] È possibile con un po' di pazienza installare Skype su amd64, ma altre applicazioni danno dei problemi maggiori, per esempio i codec per alcuni formati multimediali.
[3]Ho messo le mani su un bel laptop Asus con ben 4GB di memoria RAM. Peccato che il BIOS dovesse essere aggiornato per vedere il quarto GB e che comunque non ci fosse verso con Windows Vista a 32bit di fargli vedere tutta la memoria RAM. Linux non ha questi problemi nemmeno nella versione x86, sebbene la mappatura della memoria oltre i 3GB appesantisca un po' il sistema.

[4] La mia logica è che l'attuale release stabile (Etch) non contiene un kernel che possa far funzionare appropriatamente tutto l'HW del mio laptop a partire dal controller SATA fino al WiFi. Lenny, attuale Testing, uscirà tra poco, forse a Marzo prossimo (sempre se ai piani alti di Debian daranno l'ok). Se volete aspettare l'uscita ufficiale di Lenny, accomodatevi. Devo aggiungere che il software disponibile in Testing è molto più simile a quello in Unstable: ciò comporterà meno necessità di riconfigurare il tutto e meno pacchetti da scaricare per l'upgrade.
[5] Se formattate ext3 ci sono dei driver per Windows per consentirgli la lettura e la scrittura su questo tipo di filesystem.
[6] Avere i pacchetti di Testing a disposiozione serve a sostituire quei componenti di Unstable che si scoprono troppo buggati.
[7] Dal kernel 2.6.26 quasi tutto l'hardware dell'Acer Aspire 5920G è supportato senza bisogno di ricompilazione di moduli esterni, per questo il mio consiglio è di installare un kernel recente.