mercoledì 21 ottobre 2009

Relatività femminile




Sulla parete accanto il poster della vaccinazione anti-papilloma virus c'erano queste due perle una vicino all'altra. Di per sé sono messaggi "normali" (se non fosse che una laureata in psicologia debba lavorare come colf), tuttavia nell'insieme innescano quello stridore della logica tipico delle barzellette che scatena il riso. Io ho riso. La qualità delle foto è pessima perché il mio cellulare non mi permette di più, qui di seguito gli stessi messaggi ingranditi:
Per chi non riesce a leggere il primo annuncio dice: Ragazza di 34 anni italiana offresi per baby sitter o pulizie dal lunedì al venerdì serietà...; mentre il secondo recita: signora 23enne laureata in psicologia offresi come baby sitter o come colf nella zona di ...

Sono pazzi questi poster


Non è mia intenzione aprire una rubrica sul tema solo perché a distanza di pochi giorni mi ritrovo di fronte l'ennesimo pannello con su scritte un mix di cose giuste e castronerie, questa volta è toccato alla vaccinazione contro il Papilloma virus e l'occasione è stata irresistibile. Il poster spiega molto bene cos'è il Papilloma virus, quali sono i "ceppi" che causano infezioni croniche che possono portare al tumore alla cervice, come è fatto il vaccino e solite belle cose. Però, c'è sempre un però sennò 'sto post non avrebbe senso, alla voce concause del tumore alla cervice (quindi l'infezione da Papilloma virus c'è già stata) si possono leggere le seguenti: fumo di sigaretta, l'uso prolungato di contraccettivi orali, l'infezione da HIV (e qui si potrebbe obiettare "a questo punto che ti frega del cancro?"), più partner, altre malattie veneree, ecc... Fermiamoci qui. Se nella voce prima c'è l'HIV, che significa già avere rapporti non protetti con persone infette, qualcuno mi deve spiegare a che serve specificare "più partner". "Più partner" non mi sembra quantitativamente diverso da "più volte con lo stesso partner". Intendo questo avvertimento come a dire se sei una ragazza "facile", cioè una che si vuole divertire un po' con quanto la natura l'ha provvista, hai un rischio maggiore di sviluppare il tumore alla cervice. Ma stiamo scherzando?! Sommando quello che ho rilevato precedentemente e questa volta mi viene da pensare che il requisito essenziale per redigere questi poster sia una parziale ignoranza in materia di malattie sessualmente trasmissibili, unita in questo caso ad una certa bigotteria.

lunedì 19 ottobre 2009

Sex and drugs and roll roll roll

È arrivato il freddo senza troppi complimenti e con un lavoro come il mio, che comporta lunghe passeggiate per trasferirsi da uno studio medico all'altro, sto rischiando di farmi le ossa in senso letterale. In attesa dei reumatismi, torno al "farsi le ossa" in senso metaforico.
Quando si entra per la prima volta in uno studio, si cerca di capire subito quale è la politica del medico nei confronti degli informatori medico-scientifici: non tutti ne hanno una e spesso se c'è è draconiana. Bisogna drizzare le orecchie e o parlare con una segretaria se esiste o leggere le affissioni in bacheca al riguardo.
Nelle affissioni si trova altrettanto materiale "interessante" (non per il lavoro) che tra le persone comuni che affollano l'ambulatorio. Oggi ho letto due pieghevoli a loro modo divertenti. Il primo è di una campagna della Regione Marche contro l'HIV con la Trillini e la Vezzali che al grido di "Il miglior attacco è la difesa" ci informano su cosa fare contro l'AIDS. Mi metto a leggere la solita lista di atteggiamenti a rischio che comportano il circondarsi di una luce viola e divenire tifoso della Fiorentina, bla bla bla, il test è gratuito e anonimo, bla bla bla, numero verde, bla bla bla, ma dulcis in fundo ecco le regole da seguire in caso di rapporto occasionale (magari!): indossare il preservativo nei rapporti vaginali, anali e nei contatti tra bocca-pene e bocca vagina.
Mmm, kamasutriana mancanza a parte del mitico bocca-culo di Clercks 2, mi si vuole dire che se indosso il goldone sul totem della felicità posso leccare una passera senza correre rischi di contagio? Finalmente il profilattico ha capacità sovrannaturali! Ridacchio e passo al secondo pieghevole che parla della dipendenza da cocaina. Descriveva nove possibili azioni per uscirne tra le quali la solita comunità, i gruppi di auto mutuo aiuto (A.M.A sic!), il numero di telefono e il sito. Alla fine della suggestiva lettura mi sono accorto, lo ho ammesso a me stesso, di avere anche io un problema con la cocaina: non posso permettermela! È ora che continui il giro dei medici se voglio trovarmi nelle condizioni di centrare l'obbiettivo.

venerdì 16 ottobre 2009

Leggi a quattro zampe

È notizia di qualche giorno fa che verranno inasprite le pene per chi taglia non a scopo terapeutico le orecchie e la coda di cani, gatti e compagnia quadrupede. A causa di ciò, i dobermann incuteranno meno paura con quelle lunghe orecchie pendenti ai lati della testa e verranno sbeffeggiati dagli altri cani, ma azzanneranno con più forza per la gratitudine verso l'umano padrone. Il bel principio di non infliggere inutile dolore agli animali ha finalmente una totale applicazione. Quasi. A tutto l'insieme di cose che non si possono asportare a fini estetici, un'eccezione è stata fatta e che eccezione: palline e ovaie potranno essere rimosse per la sterilizzazione. Mi pare un principio di una limpidezza tale, trasudante così tanto umanesimo, che la prossima volta che l'Anonima Sarda S.p.a deciderà di rapire qualcuno potrebbe trarne spunto: anziché spedire un pezzo di orecchio per certificare ai familiari il possesso e la buona salute del rapito, potrebbe spedire un coglione. Occhio a non pagare che tra poco vi torna a casa un Farinelli! Cosa non si fa per mostrare che si ha ancora un cuore nonostante le circostanze.
Frattanto, una crisi di identità ha colpito gli animali da allevamento intensivo che si chiedono nel poco tempo tra una mungitura e l'altra, un uovo e l'altro, e prima dell'inevitabile mattatoio, se gli uomini si siano scordati di loro o non li considerino animali. Forse sono delle cose. In teoria potremmo farglielo capire: abbiamo insegnato ai pappagalli ad esprimersi e ai gorilla il linguaggio simbolico, tuttavia credo che spiegare loro l'ipocrisia sia davvero l'impresa impossibile.

P.S.: non sono un animalista e mangio regolarmente carne, solo non divido gli animali in quelli che mi fanno pena e quelli che sono buoni da mangiare.