martedì 3 marzo 2009

Qualcuno su Internet ha torto

Occuparsi di ogni singolo idiota che su internet scrive per riflesso condizionato è un'impresa immane e del tutto inutile. Sono troppi e rimane il problema di essere coinvolti in discorsi senza fine. Avete mai visto un idiota arrendersi e ammettere di esserlo? Si può vincere un idiota solo in presenza di un pubblico, ovviamente meno idiota, che riesca a comprendere le argomentazioni e a schierarsi. Questo comporta almeno un paio di problemi: se il pubblico è stupido e/o plagiato, sarete voi a fare la figura dell'idiota a dispetto delle vostre ragioni, se l'idiota ottiene ragione, si convince ancora di più di essere dalla parte del giusto. Poi rimane il dubbio amletico: ho avuto ragione, sono forse io l'idiota? La cosa più saggia sarebbe un'altra. Per dirla sinteticamente con Arthur Bloch: non discutere con un idiota: la gente potrebbe non capire la differenza. Purtroppo io non sono sempre molto saggio, spesso l'opposto, inoltre alcuni idioti sono più dannosi di altri perché hanno un seguito e meritano di essere arginati.
Parto con l'esempio lampante di idiozia da blog. L'anno scorso si montò un caso di "blog antisemiti" perché un tizio con un Q.I. inferiore al numero di scarpe aveva pubblicato una lista con i nomi di professori che sostenevano la causa d'Israele e invitava al loro boicottaggio. Nello stesso sito, il blogger si proclamava Re Shaulos II (non si sa nulla di Shaulos I) e si metteva come regina, con ottimo gusto, Nicole Kidman. Guardando questi elementi, l'impaginazione e il resto dei contenuti non si poteva che ridere. Invece un'idiozia tira l'altra: la notizia fu pubblicata e ripubblicata (c'è il gioco di parole qui), con il solito enorme scandalo su questa ennesima lista di proscrizione antisemita. Nessuno andò a controllare che la lista altro non era che un copia/incolla da un sito filoisraeliano che elencava appunto i propri sostenitori. Il colmo è stato che il blog di Shaulos totalizzò in quei giorni il record di contatti, prima di essere chiuso.
A parte la simpatica digressione, non intendo occuparmi di questo tipo di idioti, perché basta avere un'intelligenza superiore al redattore medio di Repubblica per scansarlo. Esiste un'altra tipologia pericolosa di blogger che vengono linkati, ripostati, fanno i "maître à penser" su diecimila altri siti. Tra questi prendo il migliore: Uriel, il minkiadestra. Lo chiamo minkiadestra perché egli stesso si definisce così; spero non si offenda. Se invece si offende, chissenefrega? Il suo blog è lì a testimoniare che non serve argomentare o discutere con gli altri per avere ragione, basta passare direttamente alla fase degli insulti. Io non sarò da meno. I blog esistono per dare sfogo alle proprie velleità di pensatore, di scrittore, di ragazzina sedicenne in crisi religiosa, ecc. www.wolfstep.cc è tutto questo, soprattutto la parte della ragazzina sedicenne (capirete perché più avanti ;). Uriel però riesce a far credere (ai gonzi) di essere un tuttologo in grado di disquisire di economia, politica, storia, geopolitica, informatica, strategia militare, biologia il tutto con eguale capacità. Orbene, dalle mie parti, si può ottenere o una vasta cultura non molto approfondita o una conoscenza profonda di alcune cose, ma non ampia. Una combinazione delle due al meglio non è possibile, al peggio sì: una conoscenza superficiale di poche cose (= ignoranza totale). Il trucco quando si è così sfortunati è di riuscirla a spacciare per il suo contrario. Il primo escamotage è quello di selezionare i commenti e coccolarsi un'utenza che è convinta di essere speciale perché è ammessa alla corte di re Minkiadestra[¹]. Ecco che il tipico utente non censurato del blog di Uriel è in grado di passare il filtro se scrive cose tipo: sei geniale; hai detto tutto tu; che sintesi e non avrei potuto scrivere di meglio[²]. Mi sembra davvero in linea con chi si fregia di odiare il pensiero banale: circondarsi di yesmen. Questi utenti fungono anche da cagnetti da guardia (quindi andrebbero ridenominati yesdog) da scagliare in caso di bisogno contro quelli che contestano Uriel dentro e fuori dal blog.
I pochi contestatori, che hanno "licenza" di replicare fino a quando funzionano da sparring partner, premettono sempre: sono d'accordo con te, ma... Così facendo sperano di passare un filtro che non è semplicemente draconiano, ma è una vera e propria forma di censura contro chi la pensa diversamente. I contestatori per quanto siano educati stiano certi che potranno continuare fino a quando sarà utile a glorificare il re. Poi l'oblio.
Un altro cavallo di battaglia di Uriel è l'auto-definirsi "apolitico", cosa che aiuta ad attirare tutti quei poveri derelitti di sinistra che vogliono discutere "intelligentemente", ma mai metterebbero piede nel blog di un forzaitaliota o di un leghista e giammai ne farebbero pubblicità su altri siti. Il motivo per cui si definisce apolitico è che non è stato mai a votare. Già qui mi suona un po' come quelli che praticano la castità e vorrebbero spiegarti come/quando/perché fare sesso. Transeat. Il bello è che Uriel ha almeno 5 anni in più del sottoscritto, il che ne fa un quasi quarantenne che aveva diritto di voto quando c'era il proporzionale e un'infinità di partiti tra cui scegliere. Se non ha votato nemmeno in quelle condizioni, probabilmente è perché la sua idea di politica si avvicina a quella di certi vecchietti rimasti senza referenti nel 1943. Solo un'illazione la mia? Può darsi. Allora si provi a spiegare perché ogni suo intervento di critica è sempre ed esclusivamente rivolto alla sinistra, con tanto di insulti: idioti, anticontroboicottari, farlocchi, ecc. Se è con la critica che si cresce, non potrebbe ogni tanto tentare di migliorare anche la destra? Mi pare ne abbiano bisogno da quelle parti. Oltretutto sono al governo e non potrebbe esserci servizio più utile. Il resto dei suoi argomenti, che in linea di principio pretendono di distanziarsi dal pecorume, guarda caso, ricadono sempre nelle ragioni della destra (e del più forte). Povero Uriel, ci prova con tutto sé stesso a volare alto, ma non ci riesce. Una fatina dalle ali spezzate.
Arriviamo alla finzione di competenza. Fingere di essere competente a tutto campo quando si amministra il proprio blog è un giochetto, se si censurano i pareri contrari e si spazia con semplicismo negli argomenti che ai più sono sconosciuti. Gli ignoranti che lo leggono si illudono di capirci finalmente qualcosa, poi si profondono in inchini e leccatine varie aumentando l'aura di onniscenza. Quello che invece è davvero competente dell'argomento proverà a ribattere e finirà più o meno nei guai, il tutto dipende dalla sua capacità. Mi spiego. Arriva il punto in cui Minkiadestra tira fuori un qualche (falso) iper-tecnicismo che l'interlocutore non sa ribattere ed ecco che vince lo scontro. È capitato che discettasse di evoluzionismo e che concludesse di non credere che l'evoluzione sia regolata dal caso e dalla selezione, per via dei numeri coinvolti. Parole sue:
«se hai 17.000 gruppi nel DNA della giraffa, produrre la giraffa è una problema di simplesso in uno spazio di dimensione 17.000. Quando chiedi ai biologi come si sarebbe risolto, rispondono"selezione", cioè un metodo di secondo ordine: tagli la cima di una gaussiana.»


Mumble, mumble, che vuol dire simplesso[³]? Scrissi ad un noto Professore di Matematica che non nomino solo per non coinvolgerlo in una diatriba tutto sommato piccina, molto gentilmente mi rispose così:
«il problema della bassa probabilità degli organismi angustia molti, che mi sembrano però da un lato poco a loro agio con la probabilità (una mano di carte ha anch'essa una bassissima probabilità, ma qualche mano deve per forza uscire. Nemmeno un evento a probabilità NULLA sarebbe impossibile, se lo spazio delle probabilità è infinito). 17.000 dimensioni sembrano un'enormità se le si guarda in astratto, ma in concreto la meccanica quantistica usa regolarmente gli spazi di Hilbert, che di dimensioni ne hanno infinite, ma nessuno solleva mai problemi per le particelle, solo per le giraffe. Chissà perché...»
Quando questa tecnica di farfugliare cose che dovrebbero risultare incomprensibili ai più, delle formule magiche per mettere a tacere i dubbi (capirete presto perché di quest'altra allusione), non funziona, mette in bocca all'interlocutore cose mai dette. Non è una bella genialata?! Si costruisce l'avversario a misura sua per poi abbatterlo. Ecco un esempio:
«Ebbene, gli anticontroboicottari hanno scoperto una cosa: che i proiettili all’uranio impoverito possano provocare il cancro. Oh, beh: considerato che bruciano viva le gente dentro i carri, direi che sia l’ultimo dei problemi. Ha senso, secondo voi, chiedersi se un’arma progettata per bruciare vive le persone possa dare problemi di salute?»
C'è qualcuno che può aver obiettato davvero una cosa del genere? Nell'eventualità, ha senso considerarlo un argomento generico cui ribattere? È abbastanza palese, forse non per Uriel, perché c'è chi è contrario all'uso delle armi al D.U. A Minkiadestra piace vincere facile e si inventa un cretino che si preoccupa della salute dei soldati dentro al tank e non di quella di tutti gli altri.
Potrei continuare ad libitum nel contestarlo: purtroppo questo blogger ha pure una certa prolificità nello scrivere ed uno stile accattivante, lo ammetto. Oltre che sputare sentenze con la consueta violenza verbale, è pure scrittore di fantascienza, giocatore di rugby e praticante di arti marziali. È incontenibile. Mi sono anche incuriosito di cosa potesse avere prodotto al di fuori del suo blog. Ho passato qualche minuto su Google con solo il suo nickname ed un po' di pazienza. E magicamente è venuto fuori che Uriel alias Levoivoddin Eskeddan Thornassin an Cinnabar è il promotore del sito www.streghe.cc e di un'associazione "culturale" bolognese che si occupa di esoterismo/occultismo. Ora detesto usare argomenti ad personam, ma visto che il guitto non lo disdegna perché non dovrei? Non vi sentite un po' scemi ad andare su un blog di un Harry Potter di quasi quarant'anni che pretende di discutere in modo razionale con argomenti originali? Io sì e puff, il problema Uriel è sparito.

[¹]Questo si applica a moltissimi altri blog.
[²]Sono esempi di commenti superflui che molto probabilmente troverei inutile pubblicare.
[³]Io ammetto la mia ignoranza molte volte al giorno.