lunedì 12 aprile 2010

La mamma del cretino non prende pillole.

Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figliuoli; i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su te» (Genesi 3:16) (Ginecologi obiettori aprile 2010)

C'è una certa propensione in Italia a discutere e a ridiscutere argomenti teoricamente risolti e a fare ristagnare tutto in un epoca indefinita tra il medioevo e il 2000 (p.e.V). In particolare il fenomeno accade con quanto concerne la "sacra sfera" dei credenti che si allarga quasi sempre fino ad includere anche coloro che credenti non sono. Suppongo che succeda in nome della tolleranza: i laici tollerano troppo i credenti. L'esempio di questi giorni è il "problema" dell'introduzione della Ru486. Una nuova tecnica, che ha solo 22 anni di utilizzo in altre nazioni, non dovrebbe in linea di massima comportare la disquisizione sul fatto che le donne "la usino come contraccettivo" o che le donne "non abbiano sufficiente consapevolezza della gravidanza", che possono essere sintetizzate in: "le donne non soffrono abbastanza ". Si tratta di un ausilio ad una libera scelta sancita dalla legge sull'aborto, cosa c'è di diverso? Infatti tutto è pacifico ad Utopia e nei paesi occidentali Vatican Free. Da noi, dove c'è sempre qualcuno che spera di costruirsi una carriera con l'aiuto della chiesa, qualsiasi pretesto è buono per  dimostrarsi i più servizievoli e dare il megafono (e pure qualche regolamento pasticciato) ad idee che sono legittime, ma confessionali. Personalmente ritengo che la chiesa non abbia tutta questa presa sulle coscienze della popolazione, basta vedere cosa pensa la maggior parte dei sedicenti[¹] cattolici in tema di: rapporti prematrimoniali, contraccezione, aborto e divorzio. Tuttavia basta che un cardinale faccia un ruttino, anche nel pieno dello scandalo dei preti pedofili, che diversi politici si genuflettono immediatamente, in special modo quelli con la coscienza sporca.
Dei politici non ci si può sorprendere, invece è davvero sconcertante la presenza di un altissimo numero di ginecologi obiettori nel servizio pubblico.
Tramite Radio3 ho appreso che in alcune strutture si raggiunge l' 80% di obiettori. Una così larga percentuale che si discosta enormemente dal favore effettivamente riscosso dalla causa anti-abortista in Italia, mi fa sospettare che i ginecologi non siano del tutto indipendenti e magari vengano influenzati dall'ambiente o più verosimilmente da qualche capoccia locale.
Supposizioni a parte, non capisco quale sia la base dell'obiezione di coscienza in questo frangente e lo dico da ex obiettore. Gli obiettori di coscienza classici erano tutti obbligati, in quanto uomini idonei alla leva, a svolgere il servizio militare. Anzi sottostavano a due doveri prima che fosse consentito scegliere: il primo era quello di servire la patria perché maschi, il secondo era quello di farlo in armi. Via via, dopo lotte e sperequazioni varie, entrambi gli obblighi sono decaduti. Ma i ginecologi che servono all'interno di  strutture pubbliche sono stati obbligati? Tornando al parallelo di prima, troveremmo ridicolo che un militare in ferma volontaria si rifiutasse di partire per una missione e si professasse obiettore.  Perché un ginecologo con tali scrupoli di coscienza, che è liberissimo di svolgere la sua attività presso cliniche private e in proprio, può invece rifiutarsi di praticare l'aborto mentre serve in un ospedale pubblico ed è pagato con i soldi delle tasse? Qui abbiamo un conflitto niente male tra un diritto acclarato della donna e uno pseudo-diritto all'obiezione! Se l'obiezione è consentita di fatto senza che il dirigente provveda ad un fulmineo allontanamento del medico obiettore, allora posso immaginare medici testimoni di geova proibire le trasfusioni nei loro reparti, medici ebrei rifiutarsi di toccare donne mestruate e di soccorrere qualcuno di sabato, infermiere musulmane assistere i pazienti in burqa e così via. Avrebbero tutti pari potere a far valere la propria volontà sul paziente e di sabotarne la salute. No, questo non è un servizio statale è un bazar dell'idiozia. Peggio, è un monumento all'ipocrisia: gli anti-abortisti hanno abortito il Servizio Sanitario Nazionale.

[¹] Sedicenti perché in una religione dogmatica o sei dentro o sei fuori. Se la tua chiesa ti dice cosa devi pensare per essere un vero fedele, i termini per definirsi cattolici dovrebbero essere chiari.